Vincere 100 GP è un’impresa straordinaria, tanto che nella storia del motociclismo, solo due piloti possono vantare un numero di successi a tre cifre: Valentino Rossi e Giacomo Agostini. Per celebrare degnamente il fenomeno di Tavullia, le considerazioni sul GP d’Olanda sono tutte per Rossi.
IL BELLO
E’ tutto bello quello che fa Valentino Rossi in pista. Ma non solo. Rossi è un campione straordinario anche senza tuta e casco in testa, capace sempre di una risposta intelligente, indipendentemente dalla domanda, fantastico nel rapporto con i tifosi, con i quali è incredibilmente disponibile, positivo in ogni suo atteggiamento. E’ solo grazie a Valentino se il motociclismo ha raggiunto una popolarità impensabile fino a una decina di anni fa.
IL BRUTTO
Il 2007 è stato sicuramente l’anno più brutto della carriera di Valentino Rossi, battuto in pista da Stoner e dalla Ducati, e massacrato come uomo per un’evasione fiscale da primato. Naturalmente negativo, in questo caso.
IL CATTIVO
La faccia cattiva di Valentino Rossi è quella in pista, dove non ha pietà di nessun avversario, che gli sia antipatico o simpatico poco importa. “Lui odia, sportivamente parlando naturalmente, tutti i suoi rivali e più vanno forte, più li odia” disse una volta papà Graziano Rossi, in una sintesi perfetta della “cattiveria” agonistica del figlio.
LA DELUSIONE
A distanza di due anni e mezzo, Rossi ancora non si capacita di aver perso il mondiale 2006 a Valencia, quando cadde nei giri iniziali del GP, regalando, di fatto, il mondiale a Nicky Hayden. E’ stata senz’altro quella la delusione più grande della sua carriera.
LA SORPRESA
Per la maggior parte dei suoi rivali e degli addetti ai lavori, fu una sorpresa quando a fine 2003 Rossi decise di lasciare la vincente Honda per l’allora perdente Yamaha. In molti non credevano in un simile azzardo ed erano ancora di più, se possibile, quelli che ritenevano che ci sarebbe voluto parecchio tempo prima che Valentino vincesse un GP. Invece, a sorpresa, Rossi si affermò al debutto in Sud Africa, in quella che il fenomeno di Tavullia ricorda ancora adesso come la più bella emozione della sua vita.
LA CONFERMA
Rossi ha vinto con le 125, con le 250, con le 500 con le MotoGP 990 e le MotoGP 800: cambiano moto, regolamenti, avversari, ma lui si conferma in grado di guidare qualsiasi mezzo a due ruote e un motore.
IL SORPASSO
Uno che ha conquistato 100 gare, spesso in rimonta, ha effettuato migliaia di sorpassi. Ma quello realizzato quest’anno a Barcellona, quando all’ultima curva dell’ultimo giro ha infilato Jorge Lorenzo a 170 km/h in pertugio di 35 centimetri ha dell’incredibile. E’ vero che lo si rivive bene perché molto recente, ma anche sfogliando l’album dei ricordi (non solo dei sorpassi di Rossi) non se ne trova un altro così difficile.
L’ERRORE
Quello di non aver dato retta a Graziano che all’inizio degli anni 2000 lo metteva in guardia dalle cattive compagnie (leggi l’ex manager Gibo Badioli).
IO L’AVEVO DETTO
“Valentino? Fa il mondiale solo perché è il figlio di Graziano”, più di un pilota, ma anche più di un tecnico, di un team manager, di un giornalista… quando Valentino Rossi iniziò il motomondiale nel 1996.